[Lettura #22/2012] Hunger Games
di Suzanne Collins
Saga Hunger Games, Libro 1
Hardcover, 370 pagine, Mondadori 2012





Quando mi sveglio, l’altro lato del letto è freddo. Allungo le dita per cercare il calore di Prim, ma trovo solo la tela grezza della fodera del materasso. Avrà fatto un brutto sogno e si sarà infilata nel letto della mamma. Ma certo. Oggi è il giorno della mietitura.incipit
Credo che ciò che rende certi romanzi così particolari e avvincenti (e che è secondo me anche un po’ alla base del successo di Harry Potter) sia il giocare su un tema che ci tocca ancora molto da vicino non perché l’abbiamo vissuto, fortunatamente, ma perché l’hanno vissuto i nostri nonni: la repressione e i totalitarismi. Se ci fermiamo a riflettere, perché un gioco come gli “Hunger Games” non potrebbe essere verosimile? Perché, dopo aver buttato migliaia di persone nelle camere a gas in nome della supremazia della razza ariana qualcuno non potrebbe davvero inventarsi un programma del genere? E non c’è nemmeno bisogno di citare come esempio solo lo sterminio degli ebrei visto che sono secoli che intere popolazioni vengono sterminate per i motivi più vari. Dopotutto a Roma la gente passava il proprio tempo libero a vedere uomini che lottavano fino alla morte contro animali o contro altri uomini. Che differenza c’è tra noi e gli antichi romani?
Naturalmente Suzanne Collins non ha inventato proprio nulla, considerando che da Orwell in avanti c’è stato un enorme numero di romanzi (e film; mi viene in mente “Live!”, con Eva Mendez) che trattano questi argomenti, però il libro è ben scritto e ci si immedesima talmente nei personaggi che si soffre davvero insieme a loro.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa soprattutto dall’aspetto psicologico della vicenda, ovvero di come i diversi personaggi si sono comportati in una situazione così estrema come quella di trovarsi in un’arena a doversi uccidere l’uno con l’altro: niente di assurdo, niente gesti eroici particolari (e secondo me la tentazione poteva esserci; io per prima mi aspettavo che Katniss si mettesse a capo di una rivolta dei tributi, una cosa che, mi rendo conto, sarebbe stata spettacolare ma del tutto inverosimile). L’autrice si è concessa una sola debolezza: far sopravvivere anche Peeta.
Adesso per quanto riguarda il seguito della storia ho una sola paura: che l’autrice rovini tutto piazzandoci dentro il trito e ritrito triangolo che va così di moda da dopo Twilight. Spero davvero che non si bruci con i prossimi due volumi perché questo è stato esplosivo (e mi ha fatto anche ricredere parzialmente sul mio odio per il racconto in prima persona)!
Inizio lettura: 15 luglio 2012
Fine lettura: 16 luglio 2012